di Chiaramaria Spinelli
Durante il weekend del 13-15 maggio 2022, nell’ambito dei corsi di Archeologia greca, Archeologia romana, Laboratorio di Allestimento dei Musei Archeologici, in concomitanza con l’evento ‘La Notte dei Musei’ a Roma, è stata organizzata una visita ai monumenti e alle collezioni del patrimonio archeologico di Roma, già esaminati durante i corsi tenuti ex cathedra, dalle Proff. Roberta Belli, docente di Archeologia greca e Museologia, e Rita Sassu, docente di Archeologia romana, e dalle Proff. Arch. Rossana Carullo e Rosa Pagliarulo, docenti del corso di Museografia.
Il primo giorno gli specializzandi del primo e del secondo anno, accompagnati dalle docenti e dalla funzionaria della Soprintendenza di Roma, dott.ssa Simona Morretta, hanno visitato il cd. tempio di Minerva Medica1, a ridosso della stazione ferroviaria di Termini in via Giolitti, le Terme di Diocleziano e il chiostro di Santa Maria degli Angeli, quest’ultimo, recentemente restaurato.
L’obiettivo del sopralluogo è stato l’osservazione degli interventi di consolidamento della struttura e del restauro integrativo e conservativo delle lacune, già discussi in un seminario dalla prof.ssa Architetta Marina Magnani, già funzionaria della Soprintendenza e responsabile architetto delle Terme di Diocleziano2. Inoltre, sono stati dati degli spunti su un futuro progetto di musealizzazione dal punto di vista della scelta illuminotecnica, e dell’allestimento per eventuali mostre temporanee o attività culturali dal punto di vista della valorizzazione.
Anche in questo caso i punti di riflessione si sono articolati su due differenti livelli; il primo: gli interventi di consolidamento strutturale e restauro archeologico delle aule romane nonché del restauro e consolidamento del portico del chiostro Minore della Certosa; il secondo, sulle scelte di musealizzazione degli elementi architettonici e archeologici pervenuti, sulla scelta della resa prospettica di grandi ambienti come la Natatio, e dell’allestimento delle grandi aule con mostre temporanee di carattere moderno.
Il secondo giorno è stato dedicato alle Collezioni di scultura greca e romana e quindi visita alla Centrale Montemartini3, secondo polo espositivo dei Musei Capitolini, e alle Collezioni Altemps, Ludovisi, Mattei in palazzo Altemps4, sede del Museo Nazionale Romano.
Come ultima tappa della giornata vi è stata la visita all’Ara Pacis; in questo caso, a differenza delle precedenti, il tema era la musealizzazione, di un intero monumento dell’antichità celebrativo della Gens Iulia, esposto in una grande teca di vetro su progetto di Richard Meier, in cui la luce fa da padrona.
L’ultimo giorno si è concluso con la visita a Palazzo Massimo alle Terme, anch’esso sede del Museo Nazionale Romano, dove gli specializzandi, hanno osservato un contesto, diverso dai precedenti, dato dall’allestimento a museo ‘classico’ di un palazzo ottocentesco che ospitava delle importanti sculture dell’antichità e gli affreschi tratti dalle principali ville e complessi romani, allestiti in sale che ricostruivano gli ambienti originali.
1 Le rovine del Tempio, che costituiscono un elemento ‘iconico’ dell’Esquilino, riportano ad un edificio, costruito nei primi anni del IV sec d.C., a pianta centrale polilobata con funzione di padiglione di rappresentanza. Fu eretto nel luogo degli Horti Pallantiani e Epaphroditiani, occupato già dal I sec a.C. dagli horti dell’aristocrazia romana.
2 Le Terme di Diocleziano, oggi sede del Museo Nazionale Romano, sono un complesso monumentale costruito tra il 298 e il 308 d.C. nella zona compresa tra i colli Viminale e Quirinale, anch’esso situato nei pressi dell’attuale stazione Termini. Le terme rimasero in funzione fino al VI sec d.C., subirono un abbandono di quasi mille anni fin quando papa Pio IV nel 1561 affidò a Michelangelo la costruzione di una chiesa e di una certosa. La chiesa fu dedicata a Santa Maria degli Angeli e dei Martiri Cristiani.
3 La Centrale Montemartini è un esempio straordinario di riconversione di un edificio di archeologia industriale, il primo impianto di Roma per la produzione di energia elettrica grazie a motori diesel, in museo. Il museo diventa mostra di sé stesso con la sala delle macchine, delle turbine, con pannelli che illustrano la produzione di energia tramite il ciclo diesel, e a sua volta diviene sfondo delle sculture e reperti archeologici provenienti dai Musei Capitolini.
4 Palazzo Altemps, restringe il campo e la prospettiva degli ambienti riportando il visitatore in una dimensione circoscritta e intima di un grande palazzo nobiliare che, in ogni stanza, ospita poche sculture in modo che possano essere osservate da diverse angolazioni senza la possibilità di disperdersi. L’allestimento è curato in ogni minimo dettaglio con la scelta accurata della disposizione delle sculture in base ad un percorso invisibile che il visitatore è portato istintivamente a compiere.