È davvero con grande dolore che la Direzione della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Bari annuncia l’improvvisa e prematura scomparsa del prof. Enzo Lippolis, Professore Ordinario di Archeologia Classica, colto da un malore ieri sera a Milano, dove era stato ospite di Gramellini, su Raitre. Era stato invitato perché l’Università di Roma – Sapienza, dove dirigeva il Dipartimento di Scienze dell’Antichità, in pochi anni ha scalato le classifiche mondiali delle Università proprio in tema di ricerca archeologica.
Quest’ultimo importante riconoscimento arrivava dopo una lunga carriera di archeologo militante e di studioso, carriera premiata nel 2005 all’Accademia dei Lincei e che lo aveva portato a diventare uno dei punti di riferimento dell’archeologia classica in Italia. Ne fanno fede la direzione del Museo Nazionale Archeologico di Taranto dal 1989 al 1995 e del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto dal 1995 al 2000, la direzione del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma – Sapienza, carica che ancora rivestiva, le molte decine di significative pubblicazioni, dal contenuto mai scontato e sempre rigorosamente costruito, la direzione di importanti scavi archeologici in Italia e all’estero.
Era stato docente di Archeologia Classica presso il “corso classico” del nostro Dipartimento e, credendo fermamente alla necessità di una collaborazione scientifica tra archeologi e architetti, ha attivamente collaborato all’ideazione della nostra Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio; molti dei nostri studenti e collaboratori hanno infatti avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo in questi anni nelle missioni di scavo di Saturo, Larino e Gortina di Creta, dove hanno appreso da lui le tecniche dello scavo archeologico e della sua interpretazione.
Ci uniamo quindi al profondo dolore della moglie, l’amica Isabella Baldini, e delle giovani figlie, Anna Sofia ed Elena, ricordando uno studioso di rango e un amico sincero, che lascia un vuoto difficile da colmare.
MonicaLivadiotti